IL FILM DI ROBERT JOHNSON
di DARIO ASPESANI
PRODOTTO NEL 2018
’’Noi siamo una band
multigenere, non
seguiamo una sola linea
musicale’’
The history of Robert Johnson & delta Blues è un film di
Dario Aspesani prodotto nel 2018 e presentato per la
prima volta nell'ambito della manifestazione musicale
"San Severino Blues Festival". Un film che racconta la
figura di Robert Johnson, parla del blues, a suo modo fa
capire la struttura del blues e qual’è il significato, sempre
secondo la sua interpretazione, del blues. Oltre 60 minuti
di video con musiche, filmati storici, pareri di ospiti e
considerazioni di varia natura. Un film che sorprende per
le tante cose raccontate, per il valore dei suoi filmati di
importanza storica, per l’accuratezza delle cose che
vengono raccontate ed anche per la semplicità con cui
viene affrontato l’argomento.
Robert Leroy Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911 –
Greenwood, 16 agosto 1938) è stato un cantautore
e chitarrista statunitense. Tra le massime leggende
della musica blues, è considerato uno dei più
grandi e influenti musicisti del ventesimo secolo.
Fece parte della scena blues sorta nella zona del
delta del Mississippi (Delta Blues) nei primi
decenni del Novecento: la sua oscura biografia,
scarsamente documentata, e la sua morte
misteriosa all'età di soli ventisette anni hanno
contribuito notevolmente ad alimentare le fosche
leggende sulla sua figura già circolanti in vita. La
sorprendente combinazione di tecnica
chitarristica, canto e improvvisazione
caratterizzante le sue ventinove storiche
registrazioni, effettuate tra il 23 novembre 1936 e
il 20 giugno 1937, ha costituito una base
imprescindibile per intere generazioni di musicisti
a venire tra cui Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling
Stones, i Cream, gli Allman Brothers, Johnny
Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led
Zeppelin. Fa parte del cosiddetto Club 27, il gruppo
di grandi artisti morti a 27 anni. Poche sono le
notizie attendibili sulla sua vita privata: nasce l'8
maggio 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, da una
relazione extraconiugale della madre Julia Dodds
con Noah Johnson, dopo che il marito di Julia,
Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra
donna. Dopo un periodo trascorso a Memphis, si
sposa nel 1929 con Virginia Travis e si trasferisce a
Robinsonville. L'anno successivo la moglie
sedicenne muore nel dare alla luce il figlio;
sconvolto dal fatto, Johnson comincia a vagare fra
le città del Mississippi, divenendo un donnaiolo e
un forte bevitore. Nel 1931 incontra e sposa
Calletta Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di
Copiah County, ma la crescente passione per la
musica porta Robert sempre più distante dalla
moglie e anche questa unione coniugale finisce.
Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso
Johnson, che questi avesse stretto un patto col Diavolo
vendendogli la sua anima in cambio della capacità di
poter suonare la chitarra come nessun altro; tale
diceria è sorta e si è consolidata negli anni a seguito di
diversi fatti: la sua stupefacente tecnica chitarristica,
basata sul fingerpicking e tuttora additata come una
delle massime espressioni del delta blues, le evocazioni
generate dalla sua voce e dalle complesse strutture
chitarristiche che ha elaborato e il sinistro contenuto
dei suoi testi che, seppur largamente improvvisati
come era ovvio per il genere all'epoca, spesso
narravano di spettri e demoni quando non si riferivano
splicitamente al suo diabolico accordo. A dare adito
alla storia contribuirono inoltre i racconti dei vari
musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua
iniziale goffaggine nel suonare la chitarra: in base a
questi racconti, peraltro tutti concordanti, Johnson
scomparve dopo la morte della moglie per poi
iapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di
un'espressività tali da lasciare tutti allibiti. Voci
ell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo
scoccare della mezzanotte presso un crocevia desolato,
tra Johnson e un misterioso uomo in nero, il quale gli
avrebbe oncesso un ineguagliabile talento chitarristico
in cambio della sua anima. In realtà la versione
ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia
incontrato un misterioso bluesman di nome Ike
Zinneman, il quale ebbe a fargli da maestro. La sinistra
figura di Zinneman risulta comunque celata da un fitto
velo di mistero: l'unica certezza, nel completo oblìo sui
suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di
suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da
venire additato quale emissario del demonio. Il 16
agosto 1938, a soli ventisette anni, Robert Johnson
muore a Greenwood, nel suo Mississippi. Non è
possibile definire con certezza quali furono le ragioni
del decesso.